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ANELLO DI SECINARO

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Tempo di percorrenza: 2h15’andata – 4h00’ andata/ritorno

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Anello di km 14 km con una pendenza media del 10% ed un dislivello di 500 m, da Secinaro allo Chalet del Sirente ed al  lago di Tempra, con rientro a Secinaro per altra strada.

Nel bel bosco presso il lago di Tempra è presente un tavolo pic-nic, mentre lo Chalet, aperto nel periodo estivo offre anche il servizio bar/ristorante.  Da Secinaro allo Chalet Sirente si cammina lungo il sentiero del Parco Sirente Velino n.19 e da qui, attraversato l’ampio parcheggio sulla destra, ci si immette sul sentiero del Parco 19A che ci conduce al piccolo lago di Tempra. Proseguendo ancora 400 mt ci si trova ad un incrocio dove, andando a destra si scenderà verso Goriano Valli dove è presente un bar/pizzeria per ristoro o volendo invece andare a sinistra si intraprende il sentiero 19C che porta alle Pagliare di Tione, piccolo villaggio di altura, dove parte degli abitanti si trasferiva nei mesi estivi per coltivare le terre di montagna.

Per rientrare a Secinaro, invece, all’incrocio dopo Tempra, si prende per Goriano e poi, raggiunta la stradina asfaltata, si gira a destra e la si percorre per 500 m per poi  prendere un breve tracciato che taglia un tornante e riprendere la strada in in discesa per altri 1700 metri  fino ad un ampio tornante a sinistra: qui parte la carrareccia che ci riporta a Secinaro.

Natura e paesaggio

Da Secinaro si scende in un profondo vallone calcareo che delimita  a Nord l’abitato e lo si percorre verso Nord Ovest. Il vallone, inciso da un corso d’acqua stagionale, è coperto di boschi di recente formazione che, partendo dai consueti querceti con carpini, noccioli, sanguinelle, ornielli e qua e là bagolari sparsi sulle rocce, arriva su su fino alla faggeta che prima offre esemplari “a cespuglio” perché usati per anni per la produzione di legna da ardere e carbone.

Giunti quasi allo Chalet, troviamo nei pressi dell’area pic-nic una fonte ed uno stagno realizzato dal Parco per favorire la riproduzione degli anfibi di montagna. Siamo qui nel “regno delle carbonaie” che, sparse qua e là nei boschi, si componevano di grandi piramidi di legna coperte di terra che consentivano la lenta combustione del legno con poco ossigeno, trasformandolo così in carbone.

Passato il parcheggio, mentre riprendiamo il sentiero per il lago di Tempra, vediamo sotto di noi un’ampia piana, percorsa al centro da una carrareccia delimitata da pietre: erano terre usate per lo sfalcio del fieno per alimentare i muli e gli altri animali domestici durante l’inverno. Quando giungiamo nei pressi del lago di Tempra, se passiamo dall’altra parte di questo stagno, entriamo in un bel bosco di faggi ed aceri con esemplari davvero maestosi.

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