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PERCORSI AD ANELLO CONSIGLIATI

Percorsi che collegano fra loro diversi sentieri  – indicati fra parentesi con numeri e lettere riferiti alla mappa – e consentono di non percorrere il medesimo tracciato all’andata ed al ritorno. La maggior parte dei tracciati sono su sentieri pedonali ma alcuni tratti degli anelli sono su strade bianche o (raramente) asfaltate, aperta al traffico veicolare anche se in genere molto poco trafficati: in questi casi è comunque necessario prestare la massima attenzione.

  • Grande anello di Ripa

    San Pio di Fontecchio – Bominaco (21 + W) – Selva di Tussio (Z) – Valle del Conte (U) - Valle Bovacchio (S) – Ripa – Opi (S) – San Pio di Fontecchio (R + 21)

    Anello con una lunghezza di 18,4 km circa con una pendenza media del 5,6%, si sviluppa quasi interamente su carrarecce facilmente percorribili, in ombra per lunghi tratti. L’anello attraversa i borghi abitati di Ripa di Fagnano (nella piazza principale è presente una fontanella), Opi e Bominaco; in quest’ultimo è presente un bar-ristorante, un castello con vista sul tratturo e le splendide chiese medioevali di Santa Maria Assunta e di San Pellegrino. L’anello offre una buona panoramica del nostro territorio, attraversando boschi, vallette e conche solitarie, terreni agricoli coltivati e d incolti, piccoli centri abitati. Il tratto più impegnativo, un paio d’ore di cammino circa, è quello che si sviluppa tra San Pio di Fontecchio e Bominaco. Se si sta percorrendo l’anello da Bominaco verso Ripa di Fagnano, prestare attenzione, 900 metri dopo il centro abitato di Bominaco, in quanto il percorso abbandona il breve tratto asfaltato a favore di una piccola carrareccia, sulla destra, semi nascosta dalle ginestre.
  • Grande anello di Bominaco e Peltuinum

    San Pio di Fontecchio – Bominaco (21 + W) – Tussio (V) – Sette Fonti (V) – Peltuinum (V) – Prata d’Ansidonia (V) – Castel Camponeschi (deviazione) – Valle del Conte (U) – Opi (T) – San Pio di Fontecchio (R + 21)

    Anello con una lunghezza di 20 km circa con una pendenza media del 6,8%, si sviluppa quasi interamente su carrarecce facilmente e comodamente percorribili. L’anello attraversa i borghi abitati di Opi, Bominaco (bar-ristorante, castello con vista sul tratturo e le due splendide chiese medioevali di Santa Maria Assunta e di San Pellegrino), Tussio (trattoria loc. Sette Fonti) e Prata d’Ansidonia (bar, ristorante, alimentari e farmacia) ed i resti dell’antica città italico/romana di Peltuinum, sul Tratturo Magno (mura, teatro, tempio di Apollo). Il tratto più impegnativo, un paio d’ore di cammino circa, è quello che si sviluppa tra San Pio di Fontecchio e Bominaco. Se si viene da Prata d’Ansidonia, ad 1 km circa dal paese, è visibile il bel borgo fortificato abbandonato di Castel Camponeschi, sulla sinistra, facilmente raggiungibile in 5 minuti, abbandonando momentaneamente l’anello. Il tratto di 5 km circa che collega Tussio (località Sette Fonti) a Prata d’Ansidonia, attraversa la zona archeologica di Peltuinum ed è scarsamente ombreggiato: è consigliabile evitare le ore più calde.
  • Piccolo Anello di Bominaco

    San Pio di Fontecchio – Bominaco (21 + W) - Selva di Tussio (Z) – Valle del Conte (U) – Opi (T) – San Pio di Fontecchio (R + 21)

    Anello con una lunghezza di 14 km circa con una pendenza media del 7%, si sviluppa quasi interamente su carrarecce facilmente percorribili, in ombra per lunghi tratti. L’anello attraversa i borghi abitati di Opi e Bominaco; in quest’ultimo è presente un bar-ristorante, un castello con vista sul tratturo nella piana di Navelli e le splendide chiese medioevali di Santa Maria Assunta e dell’oratorio di San Pellegrino. Fra Opi e Fontecchio, in diverti punti si gode di una splendido panorama sul Sirente e si passa sotto l’insediamento italico detto di Sommovico nascosto dal cucuzzolo roccioso con le tre croci, noto come il “palazzo di Pilato”. Il tratto più impegnativo, un paio d’ore di cammino circa, è quello che si sviluppa tra San Pio di Fontecchio e Bominaco, se lo si percorre in questa direzione.
  • Anello Santa Maria del Ponte - Succiano San Erasmo - Bominaco - San Pio di F. e Fontecchio - Santa Maria del Ponte

    Santa Maria del Ponte – San Pancrazio (K) – Succiano (K) – Sant’Erasmo (22) – sotto Bominaco (AA) – Bominaco (21) – San Pio di Fontecchio (M+21) – Fontecchio (21) Santa Maria del Ponte (Q + LA1)

    Percorso che si sviluppa per una lunghezza di 23 km circa con una pendenza media di 9% raggiunge quota 1156 mt nei pressi dell’Eremo di Sant’Erasmo, con una vista meravigliosa sulla valle dell’Aterno, sul Sirente e sul Gran Sasso. Il percorso parte dal borgo di Santa Maria del Ponte con la sua bella collegiata ed il borgo murato, tocca l’eremo di San Pancrazio, Succiano (bar-ristornate) e Bominaco (bar-ristorante) con il suo castello con vista sul tratturo, le splendide chiese medioevali di Santa Maria Assunta e di San Pellegrino. Più impegnativo, se lo si percorre da Santa Maria del Ponte verso Bominaco, dato che passa da 516 mt a 1154 mt; più semplice se effettuato al contrario: in questo caso però prestare attenzione al tratto che da Sant’Erasmo porta alla frazione di Succiano dove il fondo pietroso della carrareccia diventa scivoloso. Consigliato l’utilizzo dei bastoncini. Attenzione il tratto che va da Succiano a Bominaco è quasi del tutto privo di alberi e quindi di ombra. Da Bominaco si torna nella valle dell’Aterno via San Pio e Fontecchio per riprendere poi la stradina di fondovalle fino alla collegiata di Santa Maria del Ponte ed al soprastante borgo.
  • Anello Beffi - Sant’Erasmo - Beffi

    Beffi – Roccapreturo (AE) – Madonna della Valle (22B) – Sant’Erasmo (AB) – Succiano (22) – Fondovalle (LA3) - Castello di Beffi (LA1) – Beffi (AE)

    Anello che si sviluppa per una lunghezza di 13,9 km circa con una pendenza media del 10,3%. Collega il borgo di Beffi (con il suo bel castello e la chiesa di San Michele) con il piccolo eremo di Sant’Erasmo, passando per il borgo di Roccapreturo (in cui è presente un bar e un alimentari ed una bella torre arroccata), per la chiesa di Santa Maria della Valle e, al ritorno per Succiano (bar-trattoria). Il tratto che sale fino alla chiesetta è quello più impegnativo (il fondo pietroso della carrareccia diventa scivoloso in alcuni tratti.) ma anche molto suggestivo per il panorama. Nel tratto che va da Santa Maria della Valle all’eremo di Sant’Erasmo (in cui la presenza di zone d’ombra è molto ridotta) è molto facile incontrare mucche al pascolo, camminate pure tranquilli ma senza avvicinarle. Poco prima di Sant’Erasmo, nel paesaggio è possibile scorgere piccole capanne di pietra a “tholos”, utilizzate in passato da agricoltori e pastori. Una volta giunti a Sant’Erasmo, lasciando l’anello, è anche possibile proseguire sul sentiero che porta a Bominaco (a destra). Da Sant’Erasmo si scende a Succiano (attenzione all’ultimo tratto per la ghiaia sdrucciolevole) e di qui si raggiunge la stradina di fondovalle e si prosegue a sinistra (sud-est) lungo il “cammino di Celestino V”, costeggiando l’Aterno per ritornare al Castello di Beffi; lungo l’Aterno la segnaletica cambia, dal rettangolo bianco e rosso si passa al simbolo rosso di Celestino V.
  • Anello di Acciano

    Acciano (AC) - incrocio con strada per San Benedetto in Perillis (AC) – valloncello (AC) - versante nord del Colle della Defensa (AC + 22B) – Santa Maria della Valle (22B) – Roccapreturo (22B) – attraversamento Strada Provinciale 261 (AD) – Stradello asfaltato dismesso (AD) - Acciano (AC)

    Anello di 13 km circa ed una pendenza del 9%. Collega Acciano con Roccapreturo attraverso il versante nord del colle delle Defensa e la chiesetta di Santa Maria della Valle. Il ritorno invece è a valle, lungo una vecchia stradina asfaltata. Salendo da Acciano percorriamo una serie di stradine campestri, parte asfaltate, parte bianche, fino ricongiungerci con la strada per San Benedetto in Perillis che percorriamo, a salire per 500 metri circa, fino ad una curva secca a destra dove la lasciamo in favore di una valletta sulla sinistra che rappresenta il tratto più impegnativo (meno di 1 km) dell’anello. La difficoltà è insita nella natura stessa del valloncello, ricco di ginestre e ginepri che possono coprire la segnaletica, mentre il fondo ghiaioso può far modificare di poco il sentiero. Il consiglio è di orientarvi con la direzione del valloncello e percorrerlo nel modo più comodo per voi. Continuando in direzione di Santa Maria della Valle, dopo 3 km circa, troverete un piccolo laghetto dove è possibile avvistare animali selvatici che si abbeverano. Subito dopo, al bivio tenete la sinistra ed arrivate ad un zona boscosa forse parte di una antica “defensa” (antico pascolo ombreggiato da grandi alberi di cui era vietato il taglio) dove dobbiamo ancora tenere la sinistra. Si scende dalla strada che passa per la bella chiesetta di Santa Maria incastonata in un aspro vallone e si continua poi fino a Roccapreturo di cui vediamo la bella torre. Qui usciamo dal paese in direzione di Sulmona e raggiungiamo su asfalto la SP 261. La attraversiamo e continuiamo, paralleli ad essa, a sinistra, su una stradello asfaltato dismesso fino ad Acciano.
  • Anello di Castello

    Fontecchio – Ex Convento di San Francesco (21) – Frascara (N + I) – Castello (I) – Vallecupa (I) – Fonte Romana (I) - Campana (I) – Lungo Aterno (LA1) – Fontecchio (O)

    Anello con una lunghezza di 10 km circa ed una pendenza media del 7,9%, collega i borghi di Fontecchio(bar, ristorante,poste,farmacia,minimarket,stazione) Frascara, Castello (ristorante e bellissima vista sulla valle dal belvedere di fianco alla torre), Vallecupa (farmacia, poste) e Campana (fontanella in piazza). Percorso piacevole, facilmente percorribile in 3 ore circa, non presenta salite o discese impegnative. Il ritorno lungo il fondo valle è particolarmente bello per le ampie foreste e per il diffuso tessuto di tracce della civiltà contadina (muri a secco, terrazzamenti, macerine da spietramento, mulini, ponti antichi).
  • Anello Stiffe - Campana - Stiffe

    Stiffe biglietteria – La fossa di Campana (F) – Campana (20B) – Lungo Aterno (E) - Stiffe

    Breve anello di 5 km circa con una pendenza media del 6%, collega il borgo di Stiffe (grotte, enoteca, bar, ristoranti) con quello di Campana (fontanella in piazza). Poco impegnativo ma molto suggestivo, in particolar modo nel tratto che costeggia la fossa di Campana(un’ampia dolina carsica dalla pareti verticali); poco dopo la fossa, in direzione Campana, è possibile trovare le deviazioni a destra per i borghi di Fontavignone e Terranera, e successivamente per le pagliare di Fagnano. Superato l’abitato di Campana, appena prima del ponte romano, si devia a sinistra per prendere una stradina bianca, pianeggiante, che costeggia il fiume Aterno. La segnaletica cambia dal rettangolo bianco e rosso si passa al simbolo rosso del cammino di Celestino -() - che va da Sulmona all’Aquila.
  • Anello Campana - Pagliare - Campana

    Campana – Pagliare di Fagnano (20C) – Strada delle Pagliare (20) – Pagliare di Fontecchio (20) – La Croce – Ponte romano di Fontecchio (20D) – (Fontecchio P) - Campana (O - LA1)

    Percorso di 16 km circa, con una pendenza media del 11 % che collega il borgo di Campana con le pagliare di Fagnano, prosegue per le pagliare di Fontecchio, torna infine a valle fino al ponte romano di Fontecchio e poi, lungo il fondo valle, a Campana. Dal piccolo borgo di Campana si sale costantemente ma senza forti pendenze verso le Pagliare di Fagnano, raggiungendo quota 1122mt. Questo itinerario, interamente immerso nel bosco, offre bellissime vedute sulla valle dell’Aterno. Importante avere con sé sufficienti scorte di acqua in quanto non sono presenti fontane lungo il percorso. Giunti alle pagliare di Fagnano, trovate poco oltre la carrareccia che, a sinistra, va alle pagliare di Fontecchio e a destra a Terranera. Svoltiamo quindi a sinistra e percorriamo la carrareccia fino alla una stradina, a destra, che ci porta alle pagliare di Fontecchio. Le pagliare sono antichi insediamenti contadini dove, fino a pochi anni orsono, gli abitanti della valle salivano in estate per coltivare le terre di montagna, fare pascolare le bestie e far legna per l’inverno. Poco prima di questo ultimo bivio, trovate invece a sinistra il tracciato che porta alla “croce” (bellissimo panorama!) e da questa scende a valle, raggiunge una carrareccia da percorrere a brevemente a sinistra e raggiungere così un basso tunnel sotto alla ferrovia. Attraversato questo, giriamo a destra e raggiungiamo il ponte romano, passato il quale, troviamo la carrareccia a sinistra per Campana. Dal ponte romano possiamo anche salire al bellissimo borgo medioevale di Fontecchio (fontanella, bar, ristorante, alimentari, salumeria) salendo dalla porta da Piedi (M) e, passata la bella piazza col la sua fontana trecentesca e la torre del quattrocento ridiscendendo poi a valle verso Campana per la “Via dell’Aquila” (O) che parte dalla antica conceria-Centro visite del Parco con area faunistica del capriolo.
  • Terranera - Pagliare di Fontecchio - Fontecchio - Campana - Terranera

    Terranera - Pagliare di Fagnano (20) - Pagliare di Fontecchio (20) Ponte romano di Fontecchio (20D) Fontecchio (P + O) Campana (LA1) Terranera (20B)

    Percorso di 19,5 km circa con una pendenza media del 10,5% che collega il borgo di Terranera (bar, alimentari) con le meravigliose pagliare di Fontecchio, attraverso una carrareccia comodamente percorribile. La scarsa pendenza lo rende un percorso adatto a tutti, gli alberi che lo costeggiano offrono ombra e fresco anche nei mesi più caldi. Poco prima del bivio a sinistra che in breve scende alle Pagliare di Fontecchio, trovate invece a sinistra il tracciato che porta alla “croce” (bellissimo panorama!) e da questa scende ripida a valle, raggiunge una carrareccia da percorrere a brevemente a sinistra e raggiungere così un basso tunnel sotto alla ferrovia. Attraversato questo, giriamo a destra e raggiungiamo il ponte romano, passato il quale, troviamo la carrareccia a sinistra per Campana. Dal ponte romano possiamo anche salire al bellissimo borgo medioevale di Fontecchio (fontanella, bar, ristorante, alimentari, salumeria) salendo dalla porta da Piedi (M) e, passata la bella piazza con la sua fontana trecentesca e la torre del quattrocento; ridiscendere poi a valle verso Campana per la “Via dell’Aquila” (O) che parte dalla antica conceria-Centro visite del Parco con area faunistica del capriolo. Giunti a Campana, attraversate il bel borgo e risalite su sentiero 20B per tornate a Terranera fra bellissimi muri e secco e boschi.
  • Anello di Rocca di Mezzo e delle Pagliare

    Rocca di Mezzo – Pagliare di Fontecchio (AC) – Pagliare di Tione (20) – Piana di Iano(19A) – Valle Cardora (17)– Rocca di Mezzo (17)

    Anello di 20 km circa, con una pendenza media del 7,4% che conduce dalle pagliare di Fontecchio e Tione fino alla piana delle Rocche. Le pagliare erano villaggi d’altura usati nei mesi estivi dalle popolazioni della valle dell’Aterno per coltivare, fare legna, fieno e per il pascolo degli animali. Dal borgo sparso delle pagliare di Fontecchio, scendete sulla piana sottostante attraverso la carrareccia (20) che punta verso il laghetto a sud. Poco prima di arrivare al laghetto, prendete a destra la carrareccia che percorre la piana verso ovest e, prima che risalga di nuovo alle pagliare con una curva a destra; proseguite invece a sinistra e poco dopo saranno visibili le prime marcature del sentiero (rettangolo bianco e rosso); il sentiero si infila in una valletta boscosa che punta ad ovest ed esce dalla conca in leggera salita. Con un percorso di 7,5 km con una pendenza media del 9,7%, raggiungete Rocca di Mezzo (dove troverete tutti i principali servizi). E’ un percorso impegnativo nel bosco, con un dislivello che si aggira attorno ai 500 metri, non per neofiti. Il sentiero, quasi sempre visibile e ben tracciato, si perde per poche centinaia di metri in alcune piccolissime vallette un tempo coltivate; appena superate queste, però, il sentiero torna ad essere immediatamente visibile. E’ necessario quindi fare grande attenzione alle marcature perché è facile perdere la strada. Meglio se avete con voi un gps. Arrivati sulla strada di Rocca di Mezzo – Terranera, girate a sinistra per entrare in paese. Per rientrare, dovete uscire dal paese, tornando sui vostri passi e, appena passato il cimitero, invece di proseguire sulla strada asfaltata, girate a destra su una carrareccia in leggera salita e di qui andate sempre dritti nella Val Cardora, con le sue bellissime faggete, fino alla piana delle pagliare di Tione (piano di Iano). Attenzione: poco prima di giungere alla fine di questa strada, dovete girare a sinistra su una carrareccia che vi porta nella piana di Iano sotto alle Pagliare di Tione. Attraversando la piana verso la chiesetta della Trinità, che si vede in fondo sul bordo della conca, arrivate, in corrispondenza di una pozza d’acqua, ad un incrocio con la carrareccia che punta alle pagliare di Tione. Giunti alle pagliare, raggiungete la chiesetta della Madonna di Loreto e poco oltre trovate lo stradello che scende fino ad una grande cisterna aperta per la raccolta della acque piovane, usate un tempo per abbeverare gli animali. Dopo la cisterna, girate a destra per scendere su una strada bianca che raggiunge la piana sotto alle pagliare di Fontecchio. Attenzione: portatevi molta acqua perché non ne troverete lungo la strada!
  • Piccolo Anello delle Pagliare

    Fontecchio Porta da Piedi – Ponte romano di Fontecchio (P) – Pagliare di Fontecchio (20D) – laghetto (20) Pagliare di Tione (20) – Tione (Y) – Tione Stazione (Y) – Fontecchio (LA1 + Q)

    Anello di 14,5 km con una pendenza media del 11%, collega il borgo di Fontecchio (bar, ristorante,poste,farmacia,minimarket,stazione), le pagliare di Fontecchio, le pagliare di Tione e il borgo di Tione degli Abruzzi(bar). A Tione trovate la bella piazza triangolare e, lungo il tracciato, la possente torre quadrata. Presenta due salite impegnative. La prima tra il ponte romano di Fontecchio e le sue pagliare, con un dislivello di 500 mt in poco più di 2 km, ed una pendenza media del 23,3%; ad ogni modo l’antica strada di collegamento è a zig zag e quasi tutta all’ombra, cosa che riduce notevolmente lo sforzo. La seconda tra Tione e le sue pagliare (che qui percorriamo in discesa), con un dislivello di 600 mt in 4 km ed una pendenza media del 16%. Venendo da Fontecchio, dopo il ponte romano, con la ferrovia di fronte girare a destra fino a trovare un sottopasso ferroviario, attraversatelo (attenzione alla testa!!!) e a quel punto tornate in dietro a sinistra lungo la ferrovia per 200 mt fino a trovare l’imbocco del sentiero a destra. Consigliato l’utilizzo dei bastoncini.
  • Grande Anello delle Pagliare

    Fontecchio Porta da Piedi – Ponte romano di Fontecchio (P) – Pagliare di Fontecchio (20D) – Pagliare di Tione (20) – Bivio Lago di Tempra (19A) – Goriano Valli (19B + AF) – Torre di Goriano (AF) – Ponte romano di Goriano (AF) – Stazione di Beffi (LA1) – Sotto alla Collegiata di Santa Maria del Ponte (LA1) – Fontecchio (LA1 – Q)

    Questo sentiero va ad integrare il precedente con un percorso più lungo che ci mantiene in quota più a lungo facendoci ridiscendere più dolcemente, la pendenza media è infatti del 6,7%. Si sviluppa in 9,5 km ad aggiungersi ai precedenti 14,5 dell’anello piccolo. Dalle pagliare di Tione, anziché ridiscendere per Tione degli Abruzzi, si procede sulla strada delle pagliare (19°), inizialmente bianca poi asfaltata, in direzione di Goriano Valli. Dopo 4 km si lascia la strada asfaltata per tornare sul sentiero 19B del Parco Sirente Velino, ben battuto e comodo, che in un’ora ci porterà a Goriano Valli (bar, fontanella). Attraversato il paese, il sentiero, passando di fronte alla bella chiesa romanica di San Gaetano, raggiunge l’antica torre circolare di Goriano, fino a ridiscendere verso la ferrovia ed il fiume Aterno; superato il ponte Romano, ci si immette sul cammino di Celestino V e, da quel momento, si seguono le marcature rosse di questo tracciato. Passato il ponte romano, si sale a sinistra arrampicandosi su un roccione a picco sul fiume. In cima a questo, troviamo a destra il sentiero che si arrampica fino al Castello di Beffi mentre, proseguendo dritti lungo l’anello, ridiscesi dal roccione sul lungofiume, incontreremo dapprima la stazione Beffi, poi passeremo sotto la collegiata di Santa Maria del Ponte per tornare infine a Fontecchio.
  • Anello Secinaro - Chalet del sirente - Lago di Tempra - Secinaro

    Secinaro – Chalet del Sirente (19)- Lago di Tempra (19° + 19B) – Secinaro (AH + AI)

    Anello di km 14 km con pendenza media del 10% ed un dislivello di 400 m, da Secinaro allo Chalet del Sirente ed al lago di Tempra, con rientro a Secinaro per altra strada. Nel bosco presso il lago di Tempra è presente un tavolo pic-nic, mentre lo Chalet, aperto nel periodo estivo, offre anche il servizio bar/ristorante. Da Secinaro allo Chalet si cammina lungo il sentiero del Parco Sirente Velino n.19 e da qui, attraversato l’ampio parcheggio sulla destra, ci si immette sul sentiero del Parco 19A che ci conduce al piccolo lago di Tempra. Proseguendo ancora 400 mt ci si trova ad un incrocio dove a destra si scenderà verso Goriano Valli, con un bar/pizzeria per ristoro, mentre a sinistra si intraprenderà il sentiero 19C che porta alle Pagliare di Tione. Per rientrare a Secinaro, all’incrocio dopo Tempra, si prende per Goriano e poi, raggiunta la stradina asfaltata, si gira a destra per poi prendere un breve tracciato che taglia un tornante e riprendere la strada in discesa per altri 1700 metri fino ad un ampio tornante a sinistra: qui parte la carrareccia che ci riporta a Secinaro.

Sentieri Storici

  • DA SAN PIO A BOMINACO
  • DA FONTECCHIO ALLE PAGLIARE
  • SENTIERO PER SANT’ERASMO
  • SENTIERO LUNGO L’ATERNO
  • ANELLO DI SECINARO
  • DALLA SS TRINITÀ A ROCCA DI MEZZO
  • PERCORSI AD ANELLO CONSIGLIATI

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