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DALLA SS TRINITÀ A ROCCA DI MEZZO

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Tempo percorrenza 3h30’ andata – 6h00’ andata/ritorno

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Percorso di 10 km circa con una pendenza media del 5,4% e un dislivello di 400m, che conduce dalla chiesa della SS Trinità fino al Comune di Rocca di Mezzo. Il sentiero inizia dalla piccola chiesa della SS Trinità, costruita probabilmente nel XVI secolo e costituita da un solo corpo, dalla sagrestia e da un piccolo eremo, fornito di cisterna; all’interno è presente un affresco raffigurante la SS. Trinità e lo stemma civico di Tione degli Abruzzi. La chiesa oggi è sede dell’omonima festa della SS.Trinità che si svolge ogni anno la domenica successiva al giorno di Pentecoste, quando devoti del luogo portano qui cibo devozionale, le cosiddette “panette”, per essere benedetto e quindi distribuito.

Lasciata la chiesa, il sentiero attraversa la prospiciente Piana di Iano, suggestivo altopiano un tempo coltivato oggi pascolo di bovini, quindi fiancheggia il colle della Scifella e gli altri colli che chiudono a nord ovest l’altopiano delle Pagliare per poi imboccare la valle Cardora e  risalire fra boschi e conche fino al Comune di Rocca di Mezzo. Da qui è possibile tornare indietro percorrendo un altro bellissimo sentiero che conduce alle Pagliare di Fontecchio e parte nei pressi del cimitero del paese.

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Natura

La piana della Pagliare di Tione – o “piano di Iano – è un classico altipiano carsico, arido in superfice ma ricco di acque sotterranee che erodono e attraversano gli strati di rocce carbonatiche. Percorriamo la bella prateria montana interrotta qua e là da ciuffetti di alberelli, “potati”, nei rami bassi, dal morso degli animali al pascolo. Oggi la piana è infatti un pascolo magro per le grandi vacche bianche brade, con spettacolari fioriture primaverili e diverse specie di orchidee; un tempo, invece, era terreno agricolo intensamente coltivato per la produzione di patate, farro e lenticchie ad integrare le modeste produzioni della valle.

Si entra poi nel bosco misto di roverelle, carpini, ornielli e – qua e là – di aceri di diverse specie. Spicca fra gli altri l’acero di Montpellier con le suo foglie trilobate. Salendo la valle Cardora, si cammina su una carrareccia “assediata” dal bosco e da cespugli di rose selvatiche, sanguinelle e cornioli fino ad entrare, in quota, nel regno della faggeta – sito di interesse comunitario per l’associazione con tasso e agrifoglio – che ci accompagna maestosa fino a Rocca di Mezzo ed al suo verde altipiano.

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