Tempo di percorrenza: 5h’ andata – 10h andata/ritorno
SCARICA LA MAPPA SCARICA I FILE GPX E KMLSentiero di fondovalle per lo più pianeggiante che affianca il fiume Aterno per 18 chilometri, con una pendenza media del 3,7% ed un dislivello di150 mt. Questo sentiero di facile percorrenza offre scorci suggestivi sui borghi medioevali della valle, i suoi vecchi mulini ed i ponti romani.
Il sentiero ripercorre parte del cammino che papa Celestino V intraprese nel 1294 per recarsi dal suo Eremo sul Monte del Morrone (Sulmona) fino all’Aquila per essere incoronato pontefice; simbolo del suo passaggio è la piccola chiesa campestre di Santa Maria della Sanità nel Comune di Acciano, dove si narra che il Santo abbia miracolosamente guarito un malato. Di fronte alla chiesa si trova un’area picnic per la sosta e un vecchio mulino ristrutturato.
Durante il percorso si incontrano altri vecchi mulini, i ponti romani di Campana, Fontecchio, Beffi tutti risalenti all’epoca dell’imperatore Claudio (1 sec.d.C.) e nelle vicinanze una serie di edifici di valore storico e archeologico tra i quali: la chiesa della Madonna della Vittoria a Fontecchio, antico edificio costruita su un tempio romano, le torri di Tione e Goriano la chiesetta di Santa Maria Silvana ed il castello di Beffi, antica e suggestiva fortificazione del XII sec.
Durante il percorso sono possibili e segnalate, deviazioni verso le pagliare di Fontecchio, Fagnano e Tione, villaggi agricoli di altura oggi abbandonati, e verso i borghi medioevali di Fagnano, Fontecchio, Tione degli Abruzzi, Goriano Valli, Succiano, Beffi, Acciano e Secinaro, dove si possono trovare bar e ristoranti per il ristoro. Lungo il tragitto si trovano stazioni ferroviarie per tornare indietro (orari su www.trenitalia.it) e nei paesi passano le linee autobus TUA (orari su www.tuabruzzo.it)
Natura
Il fiume Aterno, fino a Campana è stato regimentato con argini di cemento ma, più a valle riprende il suo carattere naturale con un “serpente” di salici e pioppi disposti a tunnel lungo il fiume. Aironi cinerini, anatre, merli acquaioli, ballerine, picchi verdi e rossi popolano il fiume e le sue sponde. Ma capita spesso di cogliere cinghiali, caprioli ed anche cervi che si abbeverano al fiume. I cervi, poi, a settembre, riempiono la valle con i loro bramiti d’amore.
Dai ponti, possiamo vedere la ricca fauna acquatica con barbi, cavedani, carpe, tinche e due specie di trote, la macrostigma e la fario.
Superata la stazione di Beffi, il fiume si incassa fra due ripide coste boscose, interrotte qua è la da pareti calcaree con vistose stratificazioni e da pinnacoli di roccia. Nel tratto Campana-Fontecchio ed anche più avanti, notiamo, specie sul versante a Sud, i resti delle antiche terrazze agricole rette da muri a secco e – spesso nascosti dal bosco – mucchi di pietre dette “macerine”, frutto del secolare spietramento dei campi: oggi la valle appare prevalentemente boscosa fino al fiume ma un tempo era intensamente coltivata e costellata di orti lungo gran parte delle sponde.