Tempo percorrenza: 2h00’
SCARICA LA MAPPA SCARICA I FILE GPX E KMLIl percorso si sviluppa per una lunghezza di 5,5 km ca. , con una pendenza media del 5% ed un dislivello di 500 metri e collega il borgo di Roccapreturo con l’eremo di di Sant’Erasmo, passando per la chiesa della Madonna della Valle, suggestiva chiesetta incastonata in una gola rocciosa che domina il Monte Acquaro. Nel tratto che va da quest’ultima chiesa all’eremo di S. Erasmo è possibile osservare alcune piccole costruzioni “a tholos”, ricoveri in pietra a secco utilizzati in passato da contadini e pastori come riparo o deposito per gli attrezzi.
Sul passo del monte, infine, si trova il piccolo eremo di Sant’Erasmo, costituito da una chiesetta contenente un nicchia con un affresco del santo ed alcuni locali utilizzati in passato come ricovero. Dal luogo si gode di una vista mozzafiato su tutte le principali catene montuose dell’Abruzzo e sulle valli circostanti. Una volta giunti a S. Erasmo è possibile proseguire sul sentiero che porta a Bominaco oppure deviando a sinistra ridiscendere a Roccapreturo.
Natura
Lasciata Roccapreturo, scaliamo un paesaggio scabro di calcare, con pochissima vegetazione. Qui attraversiamo una nettissima “faglia” (linea di frattura con sprofondamento di una massa rocciose rispetto all’altra) visibile lungo tutta la valle. Superata la chiesetta della Madonna della Valle, la valle si apre e compaiono su versante Nord del “Colle della Defensa” i primi boschi di roverella, carpino e orniello che sono, probabilmente, ciò che resta di una “Defensa” boschi di grandi alberi sparsi, dove era proibito il taglio, per offrire al bestiame ricovero all’ombra.
Con un breve deviazione, se entriamo nel bosco d’alto fusto, arriviamo sulla cima del colle dove si gode una bellissima vista. Ripreso il sentiero , sia raggiungono i ruderi di alcune “pagliare”, edifici usati d’estate come appoggio alla attività agricola: le terre della montagna erano infatti – ed in parte ancora sono – intensamente coltivate come testimoniano sia i tanti mucchi di pietra (macerine) frutto dello spietramento dei terreni, sia gli ampi terrazzamenti ancora percepibili.
Percorriamo poi verso Nord-Ovest le pendici del monte Acquaro, dominate da prati asciutti con ginepri sparsi che riconquistano lentamente i campi abbandonati. Anche l’Eremo di Sant’Erasmo, dove arriviamo, era il riferimento devozionale dei contadini che coltivavano le terre sul passo e nei dintorni.